Vivrò il tempo che il fato ti ha rubato quel giorno, all'improvviso, in uno schianto che portò tenebre e un mare di pianto e ai tuoi cari rese il cuor disperato. Un vegetale, lo sguardo sbarrato, su quel letto ogni tuo sogno si è infranto e ora qualcuno ti dedica un canto, dolce orchidea dal corpo anchilosato. Vivrò i giorni che non potrai mai avere con la speranza vibrante e sincera di non sopravvivere al buco nero che risucchia la vita e il mondo intero: lo stato permanente che non c'era prima che la scienza avesse potere.
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