mercoledì 24 luglio 2019

L'unico antidoto

Salverà ciò che sono
dal non senso quotidiano
con la sua sacralità
affondando in me il suo seme.

Sto bene solo se mi allontano
distaccando la mente dal tempo
poiché il male è la mia condanna
e Poesia è l'unico antidoto.

Dentro i canali di sangue
crescerà in me il suo albero
dissolvendo il grigio vortice
della noia abitudinaria.

Dai miei piedi le sue radici
come serpi nel sottosuolo.
Arti e addome diventano tronco,
le mie sinapsi i suoi rami.

SAKROS

Sacro è il nodo nel mio stomaco
che stringe la carne buia
quando in te la mente annego.

Sacro è l'attimo che palpita
nel desiderio che mi assale
dandomi morte e vita insieme.

Sacra è l'intima complicità
feroce chimera da inseguire
per completarmi nelle tue mani.

Sonetto: A Eluana, 25-26 dicembre 2009

Vivrò il tempo che il fato ti ha rubato
quel giorno, all'improvviso, in uno schianto
che portò tenebre e un mare di pianto
e ai tuoi cari rese il cuor disperato.

Un vegetale, lo sguardo sbarrato,
su quel letto ogni tuo sogno si è infranto
e ora qualcuno ti dedica un canto,
dolce orchidea dal corpo anchilosato.

Vivrò i giorni che non potrai mai avere
con la speranza vibrante e sincera
di non sopravvivere al buco nero

che risucchia la vita e il mondo intero:
lo stato permanente che non c'era
prima che la scienza avesse potere.